Cronaca

Fca: operai Melfi a Papa, ritmi lavoro condizionano nostra vita

“Ci permettiamo di scrivere questa umile lettera per metterla a conoscenza di come noi lavoratori abbiamo dovuto vivere la settimana Santa all’interno delle fabbriche in cui lavoriamo”. E’ il testo di una lettera che alcuni lavoratori “cristiani” della Fca di Melfi hanno inviato al Santo Padre. “Il 21 febbraio ci venne comunicato dal sindacato che l’azienda aveva comunicato la cassa integrazione guadagni per crisi e mancanza di richiesta di Jepp Renagade, 500X e Grande Punto, dal 19 al 31 marzo e dal 30 marzo al 3 aprile e come padri e madri cristiani eravamo rincuorati e felici di poter dedicarci alla nostra giovane prole, a tutta la famiglia e all’amore per la Santa Pasqua. Purtroppo cosi’ non e’ stato”, scrivono. “Successivamente – continua la lettera a Papa Francesco – ci hanno comunicato che toglievano tutta la Cig su tutte le linee con un semplice messaggino sms o via whatsapp perche’ era terminata la contrazione del mercato perche’ c’era stata una grossa richiesta d’acquisto. Potete immaginare come abbiamo preso male la comunicazione e di come abbiamo vissuto con le nostre famiglie, la chiesa e i nostri figli e nelle stesse fabbriche nella settimana Santa, inoltre tornati a casa la notte della Santa Pasqua oltre la mezzanotte, anche perche’ la gran parte siamo pendolari e viaggiamo con gli autobus per piu’ ore dalle nostre abitazioni che, abbiamo tra i 50 e i 180 chilometri di distanza dalle aziende. Questa ennesima difficolta’ ha reso molto complicata la gestione familiare degli impegni cristiani legati a questa importante festivita’ religiosa. Con questo sistema e con questi ritmi non riusciamo neanche piu’ a esercitare lo spirito di confronto e d’amore verso la vita, verso l’altruismo, non abbiamo neanche piu’ il tempo di consumare i nostri pochi soldi con serenita’, con la famiglia e con le nostre persone care”. “Con grande stima – concludono i lavoratori – le mandiamo un nostro caro affettuoso ringraziamento per il buon esempio che lei ci da
quotidianamente nel percorso nella Chiesa, a tutti questi dirigenti italiani, ai politici e, al lato umano e spirituale
che lei ha saputo mostrare contro le ingiustizie del mondo”.

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