Cronaca

“La Regione blocchi le modalità che aggirano le norme sulle assunzioni all’Arpab”

A chiederlo il deputato Latronico a seguito delle lamentele di numerosi giovani lucani

Pochi giorni fa sono iniziate le procedure per le selezioni indette dall’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente di Basilicata, per arginare la carenza di personale con una serie di contratti a tempo determinato, ed ecco  arrivare già le prime polemiche, proprio come si temeva alla vigilia. E’ il deputato lucano di Direzione Italia, Cosimo Latronico ad intervenire per evidenziare le numerose “segnalazioni e lettere di protesta ricevute da giovani che hanno partecipato alle selezioni della  Manpower,  agenzia interinale incaricata dalla Regione Basilicata per ottenere la selezione e la somministrazione di figure professionali da impiegare  all’Arpab per i controlli ambientali legati alle attività petrolifere.  Vengono sollevati obiezioni che riguarderebbero l’ assenza di trasparenza e la discutibilità dei criteri applicati dall’agenzia per la selezione del personale che non farebbero prevalere il merito effettivo dei concorrenti”.   Per il parlamentare lucano “ sembra che a prima vista il personale selezionato  in questa prima fase risulti mediamente il più anziano tra i concorrenti  ( oltre 40 anni con punte fino a 55 anni ) e che i selezionati siano per lo più professionisti già operanti in studi professionali avviati  ( avvocati, agronomi , ingegneri etc). Rivolgo un appello al presidente della Regione ed all’intero Consiglio regionale – prosegue Latronico – perché si controlli quello che sta accadendo evitando che si sollevi ancor  di più un clima di sfiducia e di indignazione tra i nostri giovani verso le istituzioni ed in questo caso la regione. Le domande non sono proprio senza fondamento e riguardano un tema di rilievo costituzionale. Può la Regione eludere le norme in materia di assunzione di personale assegnando tale compito ad una società privata che a sua volta somministra il personale con profili professionali e compiti di assoluta rilevanza pubblica trattandosi di vigilanza del ciclo industriale dei rifiuti connessi alle attività petrolifere?  Non occorre che questo personale abbia più di ogni altro caratteristiche  di competenze   e di affidabilità che un rapporto precario e contrattualizzato da società esterne  potrebbe non soddisfare ? Come si può fidare la Regione Basilicata, dopo le esperienze e le falle registrate  nella materia dei controlli ambientali in questi anni che hanno continuato e continuano a suscitare allarme tra l’opinione pubblica? Ci auguriamo che la Regione blocchi  queste modalità che aggirano le norme in materia di reclutamento di più di 60 funzionari pubblici mentre in Parlamento ci impegniamo  a derogare, in sede di legge di stabilità, le norme che impediscono ad Arpab di fare i concorsi pubblici.  Intanto come ho proposto al presidente dell’Enea Federico Testa, suggerisco alla  Regione di stipulare  un accordo con Enea e Cnr per impiegare  i tecnici di quegli enti di ricerca per assolvere compiti delicati di controllo e di monitoraggio. Un modo anche per valorizzare  – conclude  Latronico – i centri di ricerca lucani oltre che per ottenere la immediata disponibilità di  competenze” .

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