Si è celebrato anche quest’anno, a Sasso di Castalda nel Palazzo De Luca, l’appuntamento con il premio “Mimmo Beneventano” ,medico e politico, ucciso ad Ottaviano (Na) dalla camorra il 7 novembre del 1980. Il riconoscimento, giunto alla decima edizione, ogni anno viene conferito a politici e giornalisti impegnati nell’affermazione dei valori della democrazia, per la difesa del territorio e contro le mafie. Quest’anno i premi sono stati consegnati alla memoria di Stefano Fumarulo, dirigente regionale alla sezione Antimafia sociale e migrazioni e della Regione Puglia, già consulente dell’Unità mondiale contro la criminalità organizzata dell’Onu, scomparso prematuramente lo scorso scomparso prematuramente lo scorso aprile; all’Associazione «Avviso Pubblico. Enti locali e Regioni per la formazione civile contro le mafie», fondata nel 1996 per l’impegno concreto e nell’interesse collettivo degli enti locali, nel diffondere i valori costituzionali della democrazia, della giustizia, dell’uguaglianza, della solidarietà e la cultura della legalità e della responsabilità attraverso l’azione di prevenzione e di contrasto alla criminalità, alla corruzione e alle diverse forme di illegalità; al giornalista d’inchiesta Paolo Borrometi, siciliano, fondatore della testata giornalistica on line “La Spia”, e che in seguito alle ripetute minacce ricevute per le sue inchieste su Cosa nostra, i suoi affari e i rapporti tra mafia e politica, è costretto a vivere ormai da anni sotto scorta. Una menzione speciale è stata consegnata a “Valori”, la rivista lucana da sempre attenta alle problematiche di carattere sociale, di giustizia e di legalità che affliggono la nostra regione. Il riconoscimento è promosso da Libera Basilicata in collaborazione con la Fondazione Mimmo Beneventano e con il Patrocinio del Comune di Sasso.