Società

Borrometi a Senise per ricordare Antonio Megalizzi

Antonio Megalizzi non c’è più, non è sopravvissuto alla pioggia di proiettili esplosi da un estremista che nel bel mezzo delle feste natalizie, lo sorso dicembre del 2018, è sceso in strada  a Strasburgo per compiere una strage. Di Antonio sarebbero rimaste sparute righe di cronache e il ricordo più intimo e tenero delle persone amate se qualcuno non avesse deciso di raccontare la sua storia ed il suo sogno. Paolo Borrometi lo ha fatto con la precisione del cronista e la sensibilità di chi tutti i giorni combatte con la paura, ha messo nero su bianco la storia del “Mega”. Ne è venuto fuori “Il sogno di Antonio, storia di un ragazzo europeo” un libro che raccoglie testimonianze, scritti e racconti del giovane esempio di impegno,  passione con una visione fortemente europeista.

“  Antonio aveva due sogni, l’Europa ed il giornalismo”,  ha spiegato l’autore, vice direttore dell’agenzia Agi, arrivato a Senise per presentare il suo lavoro nel corso di un evento organizzato dall’associazione “Giovane Europa”, presieduta da Angelo Chiorazzo,  e dalla Pro Loco. “ Antonio purtroppo è morto senza avere una tessera giornalistica, lavorava per mantenersi la passione giornalistica e qui incrociava l’Europa- ha continuato Borrometi-  Antonio lavorava  per poter andare ogni mese alla ‘plenaria’ a Strasburgo e raccontare un’Europa che a noi sembra sempre più lontana e che invece se fosse più vicina, potrebbe risolverci tanti tanti problemi”. Tra le righe del romanzo anche un monito, quello a ripartire dai sogni. “I sogni sono qualcosa da cui ripartire anche oggi nella nostra società, una società che sembra sempre più liquida e senza punti di riferimento- spiega il vicedirettore dell’Agi-  sogni concreti come quelli di Antonio Megalizzi, sogni ancorati ad una realtà odierna che viviamo e ad una speranza perché in fondo è questo che i sogni sono”. All’incontro organizzato nel complesso monumentale di San Francesco, a discutere del libro, anche monsignor Vincenzo Orofino, vescovo della diocesi di Tursi Lagonegro, Claudio Granata Chief Services and Stakeholder Eni e Antonello De Ruggieri, sindaco di Matera.   “Il libro di Paolo è un libro profondo, che mette in evidenza la storia di un ragazzo che lui ha sempre definito normale, perché era un ragazzo normale come lo siamo tutti noi, ma soprattutto una persona capace di   esprimere concetti  e valori fondamentali- ha commentato Claudio Granata- Paolo ha avuto la forza ed il coraggio di intervistare i genitori, la sorella, la fidanzata, di diventare insomma uno di famiglia e fare della storia di Antonio  il racconto di un ragazzo splendido a cui purtroppo è mancato il futuro”. 


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