E’ stato firmato questa mattina l’accordo tra il direttore generale dell’Azienda sanitaria di Matera, Joseph Polimeni, e il vescovo della Diocesi di Tricarico, monsignor Giovanni Intini, per istituire l’infermiere di comunità in parrocchia. La Conferenza Episcopale Italiana ha avviato il progetto come proposta di collaborazione tra Diocesi e Servizi territoriali del Servizio Sanitario Nazionale per valorizzare il ruolo delle parrocchie all’interno del processo di costruzione della rete assistenziale di protezione socio-sanitaria di prossimità e della realizzazione del modello di infermiere di comunità così come delineato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. L’avvio del nuovo servizio è previsto per il prossimo mese di gennaio in modo sperimentale per un anno, rinnovabile, ed interesserà le Parrocchie S. Antonio, S. Potito e S. Maria Assunta di Tricarico, quella della Madonna del Carmine di Grassano e di San Giovanni Battista di Calciano. Per la Diocesi di Tricarico “l’infermieristica di comunità in parrocchia, attraverso la rete sociale delle stesse, vuole offrire un servizio al territorio e dare la possibilità di ascoltare, informare ed orientare le persone all’interno della rete dei servizi socio-sanitari territoriali. Non vuole essere un servizio di ordine prettamente organizzativo, ma un vero e proprio ministero di prossimità verso chi vive forme di esclusione sociale, che spesso si ripercuotono nell’ambito dell’accesso alle cure e nella cronicizzazione delle malattie. La sede non sarà un ambulatorio cittadino ma un luogo appositamente adibito per il coordinamento di questo servizio, tale da permettere al singolo cittadino di segnalare i bisogni sconosciuti. Inoltre la Diocesi ha previsto, all’interno del progetto, l’accompagnamento ed il monitoraggio delle situazioni accolte. Non una semplice somministrazione di un servizio, dunque, ma una vera e propria presa in carico della persona attraverso la rete delle Caritas parrocchiali”. L’Azienda Sanitaria di Matera ha messo a disposizione un team di Infermieri. “ Si tratta di un inizio importante per la medicina di prossimità – ha spiegato il direttore generale dell’Asm, polimeri – verrà valorizzato il ruolo delle parrocchie all’interno del processo di costruzione della rete assistenziale e di protezione dei soggetti più deboli, al fine di metterla in connessione con il Servizio Sanitario Regionale nel raggiungere le persone portatrici di bisogno di cura e assistenza e rendere più efficace l’attività di tutela e di promozione della salute.”