Site icon Piazza Lucana

La Giunta regionale lucana chiede all’Eni un risarcimento per lo sversamento del 2017

Le vicende legate “all’ingente sversamento di idrocarburi” – avvenuto a marzo del 2017 “nell’area del Centro Olio Val d’Agri (Cova)” dell’Eni “con contaminazione anche esterna al perimetro che avevano  determinato la necessita’, da parte dell’amministrazione regionale, di sospendere per alcuni mesi le attivita’ estrattive”
– hanno “indotto la Regione Basilicata ad adire le vie legali nei confronti di Eni, per un risarcimento di natura economica ed ambientale ma anche per ottenere una riparazione delle conseguenze lesive del danno di immagine”. La decisione e’ stata presa dalla Giunta lucana, guidata dalla presidente facente funzioni, Flavia Franconi. In particolare e’ stato dato mandato alla stessa Franconi “di agire in giudizio e costituirsi in ogni stato e grado dello stesso”. Nel provvedimento, inoltre, e’ evidenziata – a motivo della decisione di adire le vie legali nei confronti di Eni – anche “la mancata realizzazione delle entrate connesse alle attivita’ estrattive nel periodo di necessitata sospensione che costituisce evidente pregiudizio economico per la Regione”. La giunta regionale nel 2017 “aveva deciso di sospendere le attivita’ del Cova in seguito – e’ sottolineato nel comunicato – alle inadempienze della compagnia petrolifera “dopo lo sversamento di greggio da uno dei serbatoi che aveva causato la contaminazione della falda. L’esecutivo lucano, a conclusione di un contenzioso di natura amministrativa promosso da Eni aveva quindi, a luglio del 2017 “autorizzato, con prescrizioni, il riavvio dell’esercizio del Centro Oli Val d’Agri di Viggiano precedentemente sospeso”.

Exit mobile version