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Nel 2018 meno contatti a ‘Telefono Donna’ di Potenza, ma “cresce la paura”

Sono in calo nei primi dieci mesi del 2018  “i numeri” dell’associazione ‘Telefono Donna’ di Potenza “anche perche’ nelle vittime di violenza, preoccupate per i tempi lunghi della burocrazia e spesso alle prese con problemi economici, sta crescendo la paura di essere ammazzate prima che gli uomini vengano bloccati”. L’analisi e’ stata fatta stamani, in una conferenza stampa, dalla presidente dell’associazione, Cinzia Marroccoli, la quale ha lanciato un appello alle donne “a denunciare” e alle istituzioni, in particolare ai sindaci e ai rappresentanti delle forze dell’ordine, “a informare le vittime della possibilita’ di rivolgersi a chi puo’ garantire un supporto e un percorso diversi da quelli giudiziale e legale”. All’inizio dell’incontro con i giornalisti, Marroccoli ha ricordato che nel 2018 sono gia’ tre le donne “lucane”, di nascita e da adozione, uccise dai mariti: Antonietta Ciancio, di 69 anni, a Sapri (Salerno) lo scorso 2 maggio; Marina Novozhylova, di 27, a Melfi (Potenza) lo scorso 8 maggio; Angela Ferrara, di 30, a Cersosimo (Potenza), lo scorso 15 settembre. “Ma – ha aggiunto – ci sono stati anche due tentativi di omicidio, a dimostrazione che e’ purtroppo in aumento la ‘qualita’ negativa’ della violenza sulle donne”. Da gennaio a ottobre 2018 sono state 89 le nuove ‘schede’ di Telefono donna Potenza – che aderisce alla rete nazionale antiviolenza ‘Dire’ – rispetto alle 129 del 2017 e alle 155 del 2016. In calo anche i colloqui (personale, psicologico e legale): nel 2018 sono stati 285 contro i 347 dell’anno precedente. Sono invece 14 le presenze totali nella Casa rifugio ‘Ester Scardaccione’ per un totale di 1.082 giorni di ospitalita’. Nei prossimi giorni previste iniziative  in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne.

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