Carabinieri del Ros hanno eseguito in mattinata un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip
del Tribunale di Roma nei confronti di Agim Miftarov, 29enne cittadino macedone indagato per addestramento ad attivita’ con finalita’ di terrorismo anche internazionale, reato previsto e punito dall’articolo 270 quinquies del Codice Penale, secondo comma. Il giovane si trovava ospite del Centro di permanenza per il rimpatrio di Palazzo San Gervasio, dove era stato condotto il 27 aprile scorso dopo essere stato sottoposto a perquisizione personale e domiciliare disposta nell’ambito dello stessa inchiesta. La convinzione degli investigatori e’ che stesse autoaddestrandosi online ad azioni terroristiche, anche in teatri operativi come la Siria. L’operazione “Alba” del Ros, che ha portato all’arresto del macedone Agim Miftarov, e’ partita dall’individuazione di un profilo Facebook contenente foto di terroristi armati e iconografia riconducibile a gruppi terroristici. Il giovane, risultato titolare del profilo, era solito recarsi nel Paese di origine e fare rientro in Italia, dove lavorava nel settore della selvicoltura. Gli approfondimenti investigativi condotti dal novembre 2017, data del suo ritorno in Italia, hanno permesso in particolare di accertarne l’interesse per le armi (da guerra e “bianche”), per le informazioni sulle attivita’ del sedicente “Stato Islamico” e soprattutto per i video addestrativi, che visionava in grandissima quantita’: circa 900. E’ dal 2009 che il Ros passa al setaccio il web per identificare profili social in uso a
del Tribunale di Roma nei confronti di Agim Miftarov, 29enne cittadino macedone indagato per addestramento ad attivita’ con finalita’ di terrorismo anche internazionale, reato previsto e punito dall’articolo 270 quinquies del Codice Penale, secondo comma. Il giovane si trovava ospite del Centro di permanenza per il rimpatrio di Palazzo San Gervasio, dove era stato condotto il 27 aprile scorso dopo essere stato sottoposto a perquisizione personale e domiciliare disposta nell’ambito dello stessa inchiesta. La convinzione degli investigatori e’ che stesse autoaddestrandosi online ad azioni terroristiche, anche in teatri operativi come la Siria. L’operazione “Alba” del Ros, che ha portato all’arresto del macedone Agim Miftarov, e’ partita dall’individuazione di un profilo Facebook contenente foto di terroristi armati e iconografia riconducibile a gruppi terroristici. Il giovane, risultato titolare del profilo, era solito recarsi nel Paese di origine e fare rientro in Italia, dove lavorava nel settore della selvicoltura. Gli approfondimenti investigativi condotti dal novembre 2017, data del suo ritorno in Italia, hanno permesso in particolare di accertarne l’interesse per le armi (da guerra e “bianche”), per le informazioni sulle attivita’ del sedicente “Stato Islamico” e soprattutto per i video addestrativi, che visionava in grandissima quantita’: circa 900. E’ dal 2009 che il Ros passa al setaccio il web per identificare profili social in uso a
soggetti a rischio di radicalizzazione in chiave jihadista, in quanto contenenti materiale di propaganda riconducibile ad organizzazioni terroristiche di matrice confessionale, come l’Isis.
