Un nuovo boom per le citta’ d’arte italiane e un vero tesoro nascosto nei borghi: Matera e Napoli guidano la corsa al rialzo, con il gioiello lucano che dal 2010 al 2017 ha visto le presenze salire del 176% e il capoluogo della Campania crescere del 91%, ma ci sono anche ottimi risultati a Verona (+62,7%), Padova (+55,6%) e Bologna (+55%). Emerge dai dati presentati da Centro Studi Turistici di Firenze e Confesercenti in occasione del lancio della 22/a Borsa del Turismo delle 100 Citta’ d’Arte e dei Borghi d’Italia che si terra’ a Bologna dal 18 al 20 maggio. In sette anni, le presenze turistiche nelle citta’ d’arte sono passate da 93,9 a 115,3 milioni, con un incremento complessivo del 22,8%. “Nel 2017 le localita’ d’interesse storico ed artistico del nostro Paese – ha detto Alessandro Tortelli, direttore del Cst – hanno registrato una crescita sostenuta sia degli arrivi (43,8 milioni, il 2,3 milioni in piu’ del 2016) che delle presenze (115,3 milioni, +4,5 milioni sullo scorso anno) di turisti. A farsi ‘catturare’ dal fascino del nostro vasto patrimonio culturale sono soprattutto i mercati esteri: i visitatori stranieri rappresentano oltre il 60% delle presenze turistiche nelle citta’ d’arte ed hanno speso per le loro vacanze culturali circa 13,9 miliardi di euro nel solo 2017. Si tratta del 38,3% della spesa complessiva dei turisti stranieri in Italia. I visitatori di altri Paesi che vengono in Italia per motivi culturali spendono ogni giorno il 27% in piu’: 133 euro rispetto ai 105 euro della media di tutti i turisti stranieri”. Il 2017 inoltre e’ stato l’anno dedicato ai borghi, che hanno registrato 22 milioni di arrivi e 95 milioni di presenze, per una spesa turistica complessiva stimata in circa 8,2 miliardi di euro. Oltre la meta’ della spesa, il 54,8%, e’ come nelle citta’ d’arte dovuta a turisti stranieri. E di pari passo anche musei e monumenti archiviano un 2017 da record: per la prima volta hanno superato i 50 milioni di visitatori, anche grazie alla riforma come aveva sottolineato gia’ inizio anno il ministro Dario Franceschini.
Per Adduce, presidente della Fondazione Matera Basilicata 2019, “dati positivi che già da tempo”
“I dati positivi emersi dalla indagine Confesercenti che vedono Matera al primo posto fra le città d’arte italiane a maggiore crescita turistica dal 2010 al 2017 non ci sorprendono perché già da diversi anni stiamo monitorando e registrando l’aumento delle presenze con effetti positivi sull’economia del territorio”. E’ il commento di Salvatore Adduce, presidente della Fondazione Matera-Basilicata2019. “Già dal 2010, infatti – afferma Adduce – grazie anche al lavoro della candidatura per Matera Capitale europea della cultura con il quale la città si è posizionata su livelli di comunicazione e promozione molto competitivi, è stata registrata una costante crescita del turismo. Poi, con la proclamazione del 17 ottobre 2014 la visibilità di Matera è ulteriormente aumentata non fermandosi al panorama italiano. Non è infatti un caso che in questi sette anni la domanda dall’estero sia cresciuta addirittura del 216%. Se, quindi, da una parte il dato non ci sorprende, dall’altro ci esalta e ci assegna una ulteriore responsabilità per far fronte ad una pressione turistica massiccia. Ecco perché con il ruolo protagonista del comune, la Fondazione è impegnata, così come previsto dal dossier di candidatura, a promuovere l’arrivo di cittadini temporanei che possano vivere questi luoghi non solo attraverso la loro ammirazione, ma soprattutto come straordinaria occasione di crescita culturale. Ed è in questa direzione che ci stiamo muovendo”.
