Un’aula magna dell’ateneo stracolma di gente ha ospitato nel pomeriggio, a Potenza, Fabiola Gianotti, direttrice generale del Cern di Ginevra. Gianotti e’ la prima donna a dirigere l’istituto ginevrino ma il quarto scienziato italiano a guidarlo dal 1954 (in totale i direttori sono stati 16), quando e’ nato: il suo nome e’ inscindibilmente legato alla scoperta del “Bosone di Higgs”, che fu annunciata al mondo il 4 luglio 2012. Un’ora e mezza nel corso della quale la scienziata ha cominciato la sua relazione parlando del Cern, che e’ “il piu’ grosso laboratorio al mondo per lo studio della fisica delle particelle, la piu’ elementare di tutte le scienze”.
Usando un linguaggio molto comprensibile e mostrando alcune immagini, Gianotti ha spiegato come si svolge la ricerca nell’istituto ginevrino, che ha un budget annuale di un miliardo di franchi svizzeri e viene visitato ogni anno da 150 mila persone (ma le richieste sono 300 mila). Dopo aver spiegato che l’universo ha circa 14 miliardi di anni, Gianotti ha parlato del funzionamento dell’acceleratore Large Hadron Collider (LHC), che e’ “il piu’ potente al mondo” e che dal 2021 sara’ ancora piu’ potente, come la scienziata ha spiegato poco dopo incontrando i giornalisti. Quando e’ arrivata a ricordare l’annuncio della scoperta del “Bosone di Higgs” e gli sforzi fatti dagli scienziati per trovarlo, Gianotti ha usato parole come “devozione” e “umilta’”. “Che impatto ha il bosone sulla nostra vita? – si e’ chiesta Gianotti – Puo’ darsi che abbia impatti fra 30 o 40 anni, ma le tecnologie sviluppate hanno gia’ ricadute sulla nostra vita, per esempio nella cura dei tumori con la Hadronterapia”. A margine della Conferenza, la direttrice generale del Cern ha indicato gli obiettivi delle prossime ricerche: “Continuare a esplorare la ricerca fondamentale, la fisica fondamentale, per cercare di capire e dare risposte ad alcune domande aperte come la materia oscura dell’universo, capire perche’ l’antimateria non esiste o quasi non esiste nell’universo come lo conosciamo oggi noi e tante altre”.