Nel Distretto di Corte d’Appello di Potenza è in attivo il saldo tra i procedimenti sopravvenuti e quelli definiti . In particolare tra il primo luglio 2016 e il 30 giugno 2017 sono stati definiti 2.651 procedimenti in più rispetto a quelli giunti con una riduzione del 16,6% della pendenza. Sono i dati illustrati nel corso della sua relazione dal Procuratore generale presso la Corte d’Appello di Potenza, Armando D’Alterio, durante la cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario che si è svolta oggi a Potenza. Nel periodo preso in esame, inoltre, i delitti contro la pubblica amministrazione sono diminuiti dell’1,9%, i reati di omicidio colposo o lesioni si riducono del 24,5%, come pure quelli contro il patrimonio. I reati contro la libertà sessuale sono in crescita, invece, passando da 75 a 88 tra il 2016 e il 2017, mentre l’aumento per i reati informatici è del 19,9%. Rimarcato anche quest’anno il problema della carenza organico in vari ambiti del distretto, in particolare “la gravità delle difficoltà peculiari paralizzanti nelle quali versa il distretto di Potenza – ha sottolineato la presidente della Corte d’Appello, Rosa Patrizia Sinisi – per la continua mobilità dei magistrati che fa toccare i picchi del 63% di scopertura nel tribunale di Lagonegro, e il 28% in quello di Potenza”. Nel corso della cerimonia il Procuratore D’Alterio ha rimarcato come sia “assolutamente condivisibile” la riflessione del Csm sulle scuole private di formazione dei magistrati “la cui istituzione è peraltro già vietata ai magistrati ordinari”, ed è anche “opportuno un intervento” per “rafforzare l’operatività a tempo pieno delle Scuole forensi istituite nelle Università per rendere superfluo il ricorso alle scuole private”.
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