E’ stato rinviato al prossimo 26 febbraio il processo relativo all’inchiesta della Procura di Potenza sulle estrazioni petrolifere in Basilicata. Durante l’udienza, che si è svolta oggi nel Tribunale del capoluogo lucano, si sono verificati alcuni difetti di notifica, a cui si sono aggiunte altre eccezioni, rinviando alla prossima udienza le decisioni. Il processo vede imputate 47 persone e dieci società tra le quali l’ Eni che dovrà rispondere di traffico illecito di rifiuti e falsificazione dei dati sulle emissioni del Centro Olio di Viggiano.Non è neppure da escludersi la possibilità che, nel quadro probatorio, possano essere inseriti due nuovi elementi. Il primo riguarda i risultati delle indagini condotte dall’Arpab sulla contaminazione nell’area industriale di Grumento e Viggiano dopo la fuoriuscita di greggio dalle cisterne del centro olio. Il secondo riguarda invece il memoriale scritto dell’ingegnere Gianluca Griffa, ex funzionario del centro Eni di Viggiano, prima di morire suicida. Le carte del trentottenne conterrebbero rivelazioni su anomalie rilevate nell’impianto già a partire dal 2012. All’esterno del Tribunale potentino i rappresentanti di diverse associazioni ambientaliste hanno manifestato per chiedere “chiarezza sulle estrazioni petrolifere” in regione.
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