Sono serviti sei mesi di lavoro e l’impegno delle quattro aziende sanitarie lucane (Asm, Asp, San Carlo e Irccs-Crob di Rionero), con il supporto della Sda Bocconi School of Management , per arrivare alla formulazione di un documento di 30 pagine che contiene le linee guida necessarie alla valutazione del personale sanitario in Basilicata. I dettagli del progetto denominato appunto “La valutazione del personale nelle aziende sanitarie” sono stati presentati stamane a Potenza, nella sala Verrastro del palazzo della giunta regionale, nel corso di una onferenza stampa alla presenza del governatore lucano, Marcello Pittella, del consigliere regionale, Michele Napoli, dei dirigenti delle quattro aziende sanitarie Giovanni Bochicchio (Asp), Pietro Quinto (Asm), Rocco Maglietta (San Carlo) e Giuseppe Cugno (Crob), Federico Lega, e Marco Sartirana della Bocconi School of Management.
I commenti
Le “linee guida che si inseriscono alla perfezione nel quadro di una legge di riordino del sistema sanitario, che negli ultimi mesi sta facendo grandi passi in avanti”, ha commentato il direttore generale della Asp, Bochicchio parlando a nome delle quattro aziende sanitarie. “Nell’ambito del riordino del sistema sanitario – ha detto il governatore Pittella nel chiudere i lavori – questo progetto incrocia per metodo e per merito sfide significative ed importanti che il decisore pubblico ha deciso di mettere in campo sfidando anche il rischio, che in questi casi diventa certezza, di non recuperare in termini di consenso lo sforzo profuso. Con la Bocconi – ha proseguito – abbiamo realizzato le linee guida di valutazione del personale, perché i primi attori della riforma devono rendere efficiente il servizio e dare risposte veloci e di qualità. Il comparto della Sanità – ha messo in chiaro Pittella – non può non essere valutato, partendo proprio dalla disponibilità a partecipare alla costruzione di una declinazione di parametri che mettano nella condizione di rendere al massimo, senza ricorrere al 6 politico che ha fatto scuola per anni. Questa è la nostra sfida, di natura anche culturale: non possiamo permetterci di fermarci o di interromperla, per arrivare ad uno sviluppo virtuoso della nostra regione”.