Un gesto di disperazione potrebbe essere stato all’origine dell’omicidio suicidio avvenuto questa mattina a Potenza, in una villetta a pochi metri dall’istituto penitenziario. E’ successo tutto poco prima delle sette, quando un sessantasettenne del posto, Giovanni Tramutola, conosciuto in citta’ per aver fatto il vigile urbano fino a qualche anno fa prima di andare in pensione, ha afferrato la pistola, una calibro 7,65, legittimamente detenuta, ed ha sparato contro il figlio Giuseppe, 37 anni, che si trovava alla guida della sua autovettura, una Fiat Punto, in procinto di allontanarsi da casa. Successivamente l’uomo, rimasto vedovo da circa un anno, ha puntato la pistola alla tempia e si e’ tolto la vita. Ad accorgersi di quanto accaduto e’ stato l’altro figlio, anche lui vigile urbano in servizio a Potenza, che si trovava in casa al momento degli spari, e che ha chiamato subito il 113 e il 118. Appena giunti sul posto i sanitari di “Basilicata Soccorso”, accortisi della gravita’ della situazione, hanno trasportato in ambulanza il sessantasettenne in ospedale, ma l’uomo e’ morto nel tragitto. Il trentasettenne, invece, e’ deceduto sul colpo, all’interno dell’auto parcheggiata nel cortile della villetta. Immediate le indagini della Polizia coordinate dai magistrati della procura della Repubblica di Potenza, il procuratore aggiunto Francesco Basentini e la pm Anna Gloria Piccininni.

La vettura e’ stata subito sequestrata, e sono stati sentiti i parenti delle vittime per ricostruire le cause e le motivazioni di quanto accaduto, in una data molto significativa per la famiglia Tramutola: il 25 aprile, compleanno della moglie di Giovanni. Al momento Giuseppe Tramutola svolgeva lavori saltuari, e nulla, ha raccontato un parente, lasciava supporre che ci fossero dissidi con il padre, la cui serenita’ era stata segnata dalla morte della moglie. Nei prossimi giorni verrà eseguita l’autopsia sui due cadaveri.




