Gli avvocati dell’Eni hanno consegnato oggi, alla Procura di Potenza, una breve memoria in relazione alla presenza di ammine in una vasca e nella testa del pozzo “Costa molina 2”, a Montemurro, rilevata dall’Arpab, che ha portato venerdi’ scorso a una delibera di sospensione delle attivita’ di reiniezione da parte della giunta regionale della Basilicata. Lo si e’ appreso nel pomeriggio, a Potenza. La Procura acquisira’ i verbali del campionamento di settembre dell’Arpab, anche per capire dove sia stati effettuati precisamente i prelievi – che, secondo quanto si apprende, non sarebbero stati fatti in contraddittorio tra le due parti – e ricevera’ i controlli della compagnia petrolifera sulle vasche e sulla testa di pozzo, da cui non emergerebbe la presenza di ammine. Per verificare ogni ipotesi, gli investigatori acquisiranno anche i verbali sulle analisi fatte dopo la bonifica delle vasche e del pozzo “Costa molina 2”, che lo scorso anno furono sequestrati dalla Procura nell’ambito di un’inchiesta – coordinata dai pm Francesco Basentini e Laura Triassi – sullo smaltimento dei rifiuti prodotti durante l’attivita’ estrattiva: il dissequestro fu disposto dopo alcuni mesi, al termine delle modifiche richieste dai giudici. I magistrati sentiranno anche il coordinatore del progetto di valutazione di impatto sulla salute a Viggiano e Grumento Nova Fabrizio Bianchi, in relazione ai risultati dell’indagine nell’area della Val d’Agri.
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