“Ci preoccupa la puzza che tutti i cittadini di Viggiano dal centro alle vigne hanno avvertito da ieri fino alla mattinata odierna pur in assenza di un sistema che possa monitorare queste punte di cattivi odori”. Lo hanno scritto i cittadini riuniti nell’Osservatorio Popolare per la Val d’Agri al sindaco di Viggiano, Amedeo Cicala. “Nonostante ci rendiamo conto che, in questo come in molti altri casi le emissioni di tali inquinanti non superino sempre i limiti di legge – si legge nella missiva – siamo altrettanto persuasi che, alla luce di quanto emerso dallo studio Vis, le emissioni in atmosfera siano responsabili di un aumento di decessi e ricoveri ospedalieri per le malattie considerate e sulle persone più esposte alle emissioni del centro olio dell’Eni rispetto alle persone non esposte”. I cittadini ricordano che “dal 2006, anno dell’installazione della prima centralina Arpab nell’area industriale di Viggiano risulta che vi siano stati pochi superamenti di emissioni in accordo con la normativa nazionale e regionale. Tuttavia, dati costantemente alti (seppure nei limiti di legge, lo ribadiamo) nella nostra area, non possono non preoccuparci. Tanto per fare un paragone, l’anidride solforosa e il benzene (cancerogeno), nella nostra area, presentano valori più elevati anche di quelli riscontrati dalle centraline del quartiere Tamburi di Taranto adiacente all’Ilva. Per quanto riguarda i superamenti ai camini – concludono i cittadini – questi avvengono continuamente, e, tuttavia, anche in questo caso, non siamo a conoscenza di azioni ufficiali intraprese dalle Istituzioni”.
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