Cronaca

Caso Conti: la Procura di Sulmona acquisisce i messaggi tra l’ex generale e Giorgio Santoriello

Il blogger lucano: "Mi aveva chiesto un confronto sulle vicende ambientali lucane"

Da lunedì sono nelle mani degli inquirenti abruzzesi le foto dei messaggi privati scambiati su Facebook tra l’ex generale dell’Arma Guido Conti, morto suicida nelle campagne dell’aquilano, ed il blogger lucano Giorgio Santoriello dell’associazione Cova Contro. Sono stati i Carabinieri che indagano per la Procura di Sulmona a raggiungere a Policoro Santoriello per acquisire quel materiale che lui stesso aveva da subito voluto mettere a disposizione delle forze dell’ordine, una volta appresa la notizia del suicidio venerdì scorso, di Conti. I contatti tra i due sul social network erano iniziati quando Santoriello aveva espresso disappunto sulla scelta del generale di lasciare l’Arma per accettare il posto da responsabile della sicurezza e dell’ambiente presso il centro lucano Total di Tempa Rossa. Incarico che l’uomo però ha ricoperto per solo due settimane. L’ultimo messaggio di Conti, che pure aveva dimostrato interesse verso le inchieste condotte dall’associazione di volontariato ambientale Cova Contro sul petrolio lucano, risale al 7 novembre poi, Santoriello, nonostante avesse continuato a cercarlo, non ha ottenuto più risposte. “ Lui mi aveva chiesto un confronto ed io gli dissi che lo avrei volentieri incontrato, ma in un evento aperto al pubblico”. Ora quei messaggi sono nel fascicolo aperto dalla Procura di Sulmona che indaga per istigazione al suicidio e che batte anche la pista lucana. “ La vicenda di Conti, al di là di quella che sarà poi la sua evoluzione, dovrebbe tuttavia portarci a riflettere su una questione che è quella del ‘mercato’ dei grandi quadri delle nostre forze armate che poi finiscono per fare i consulenti per le grandi multinazionali- puntualizza Santoriello- il ‘controllato’ non può comprare i ‘controllori’ e ciò dovrebbe far paura a tutti. Non è ammissibile che questo accada in una democrazia occidentale. E’ una situazione che richiede una regolamentazione, osmosi così veloci non sono più plausibili”.

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