Il vescovo della diocesi di Tursi-Lagonegro, monsignor Vincenzo Orofino, “in modo del tutto precauzionale, ha gia’ incontrato singolarmente i sacerdoti i cui nomi, a vario titolo, sono apparsi sulla stampa” come quelli che
sarebbero citati nel “dossier” sulla rete dei preti gay che l’escort Francesco Mangiacapra ha consegnato nei giorni scorsi alla curia di Napoli. Lo ha annunciato la stessa curia di Tursi, precisando che “ad oggi, nessuna copia del ‘dossier Mangiacapra’ e’ stato trasmesso alla curia di questa diocesi. Solo lo studio attento e competente del ‘dossier’ – e’ stato spiegato – potra’ far emergere eventuali responsabilita’ e permettere alle autorita’ ecclesiastiche di prendere le decisioni piu’ opportune, secondo le vigenti norme della Chiesa”. La curia, inoltre, ha sottolineato che alla diocesi di Tursi-Lagonegro “non sono mai arrivate lettere firmate o anonime per denunciare abusi sessuali che sarebbero stati commessi da sacerdoti: nulla e’ mai giunto alla curia o al vescovo. Onde favorire l’accertamento della verita’ chiunque ne fosse a conoscenza e’ vivamente pregato di fornirne copia a questa curia per permettere ai competenti uffici diocesani di compiere il proprio dovere”. Infine, la nota della diocesi parla di “momento di particolare sofferenza morale e spirituale” e di una comunita’ diocesana “profondamente turbata nel sentire religioso”.
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